Tomboy - serios

Serios è uno di quei dischi difficilmente catalogabili sotto una comoda etichetta. E' anche uno di quei dischi di cui innamorarsi perdutamente ad ogni ascolto per poi dimenticarsene un attimo dopo.

Sicuramente è un disco elettronico, se per elettronico intendiamo un disco pieno di ritmo, ritmo elegante e seducente, a tratti sexy. Niene cassa dritta tunz tunz ma ritmi più articolati e suadenti, un pò electro e un pò funk.

Qui ci sono alcuni dei migliori pezzi dell'anno, dotati di quell'effetto calamita auricolare che me li fa ascoltare fino alla nausea e premiare immediatamente con 5 stelline in itunes (punteggio che gli permetterà di finire dritti dritti nella playist dei migliori in classifica...)

Ogni volta che ascolto "Hi's and Low's", "Baffioso", "Synchronize", "I K. guitar" è così. Calamita auricolare. Poco importa allora se non tutti i pezzi del disco sono allo stesso livello. Basta un ascolto di "Hi's and Low's", peccato solo che mi dimenticherò presto dell'effetto calamita, almeno fino al prossimo ascolto.

p.s.
alcune informazioni pratiche: Tomboy è in realtà Tomas Barfod, già batterista dei Who Made Who, manager della Gomma records qui in veste di musicista-produttore-dj.

http://www.myspace.com/tomasbarfod

Mixare un disco, questa attività sconosciuta


Affronto una tematica che può coinvolgere anche la mia controparte "elettronica", ma chiaramente, nelle righe che seguono, vorrei approfondire che cosa significa mixare un disco appena registrato, qual è la sua importanza e quale lavoro svolge quella figura misteriosa che gli ascoltatori di musica rock chiamano produttore artistico.


Mi è capitato qualche settimana fa di sentire un demo-cd "premix" di un gruppo di esperienza ma alle prime armi dal punto di vista delle registrazioni in studio.

"Minchia che casino" è stato il primo pensiero che mi è saltato in testa all'ascolto dei pezzi, e la cosa curiosa è che la faccenda non sembrava preoccupare eccessivamente i diretti interessati, consapevoli che il lavoro non brillasse come "pasta sonora" ma comunque -in ogni caso- interessati prevalentemente di più ai volumi dei singoli strumenti e all'esecuzione che a tutto il resto.


Sfatiamo prima di tutto una cosa: mixare musica non significa alzare o abbassare i volumi dei singoli strumenti (sarebbe un grave errore pensarlo) ma vedere la canzone sotto un'angolatura tale da decidere in quale direzione portare le sonorità dell'intero pezzo, cercare di vedere la canzone non come la somma di differenti sonorità prodotte da diversi strumenti (chitarre, piatti, cassa, rullante, tastiere, voci...) ma come un'amalgama finalizzata a diventare qualche cosa di differente in senso assoluto dalle singole componenti.


In passato, quando non ero ancora entrato a contatto con un produttore italiano di grande fama e abilità, mi sono dovuto scontrare personalmente con qualche musicista che addirittura minacciava di non pagare la sua parte di registrazione se in "quella canzone" non fosse stato modificato il "livello di registrazione" del suo strumento. ("qui non si sente cosa faccio... sono troppo basso... guarda che anch'io pago la mia quota...").


Roba da matti, direte voi, ma c'è anche di peggio in giro, gente che pensa di poter registrare e poi mixare un cd solo per il fatto di possedere i macchinari necessari per farlo, senza nessun tipo di analisi della materia sonora che ha di fronte, senza il coraggio di essersi mai chiesto che cosa significa dare forma a un disco nella prospettiva di chi sta dientro un banco mixer.


Mixare significa "regalare" vita alla materia sonora che hai di fronte, far quadrare il cerchio, tirare le somme di un serie di ipotesi per trarne delle conclusioni, cercare di evitare il tranello del "disco da studio che suona come un disco live".


Vi do qualche suggestione: provate ad ascoltare uno qualsiasi degli album dei Metallica, chessò... il black album oppure "Master of puppets". Poi ascoltate "St. Anger", l'ultimo album in studio del gruppo californiano. Vi renderete conto che cosa significa produrre in maniera geniale, anticonvenzionale e in maniera deliberatamente anarchica un disco e cosa significa dare equilibrio (ma anche un po' di stucchevolezza) a una manciata di canzoni. In ogni caso dopo il duplice ascolto converrete con me che un disco privo di produzione sarebbe come montare attorno a un motore di F1 la carrozzeria di una Matiz.

Provate a farla correre... e poi vediamo che fine fa.
Ah, dimenticavo: cosa significare mixare nella musica elettronica? c'è una figura equiparabile a quella del produttore artistico? chi mixa è sempre colui che scrive?? quante domande per il mio alterego Richi-M...