Sonic Youth - Live at Alcatraz Milano


Inutile negarlo... l'attesa per questo concerto è enorme. I Sonic Youth mancano da un po' di tempo in Italia e l'Alcatraz all'esterno lo dimostra appieno: coda molto voluminosa anche un paio d'ore prima dell'inizio concerto, bagarini, bancarelle piene zeppe di magiette... insomma l'aria è quella delle migliori occasioni.

Il gruppo di apertura (si chiamano Golden Jookle Age, sono andato alla ricerca del nome sul web al solo scopo di mettervi in guardia) sono una sciagura musicale come non ne sentivo da tempo. Un solo pezzo da 33 minuti con minuscole variazioni, cazzate varie tipo clarinetti, synth, congas, piatti da cucina da far vomitare. Le nostre orecchie implorano pietà e il nostro cervello rimane esterefatto per le numerose vaccate pseudointellettuali inanellate da sbarbatelli presuntuosi e altezzosi. Se ne vadano affanculo... alla fine sono sommersi dai fischi e un sacco di persone (me compreso) fanno gesti assai eloquenti: "andatevene fuori dai coglioni, ci avete rubato 33 minuti della nostra esistenza".
Più o meno il succo era questo.

Thurston Moore sale sul palco con un ghigno strano. A me sembra ubriaco. No, non lo è... l'energia è subito palpabile. L'esplosione arriva già al terzo pezzo quando per un secondo penso al peggio: l'Alcatraz terrà la forza d'urto? "'Cross the breeze" è una bomba, davvero impressionante, il suono è perfetto e sul palco non ci sono musicisti ma carogne. I fan sotto il palco scatenano il finimondo, parte il pogo che sbaraglia tutte le fila (addio ragazzi... ci si vede alla macchina...).

A seguire vedo Ranaldo a cavalcioni della sua chitarra sdraiata a terra mentre la percuote con due tondini di ferro a più riprese, mentre Moore praticamente sputtana una chitarra inserendo un pezzo di ferro all'interno delle corde trascinandolo a forza da un'estremità all'altra del manico (addio capitasti, mi verrebbe da dire...). Grandissima anche "Schizophrenia", con quell'andamento pop-scazzato all'inizio che si tramuta in puro indie-noise da applausi a scena aperta.

Alla fine il disco più saccheggiato sarà "Daydream Nation" con 5 pezzi, mentre mi ricordo anche di un grandissimo pezzo presso dall'ultimo "Rather Ripped" ("Jams Run Free") che il giorno seguente mi ha portato ad ascoltarlo con il reapeat sul mio stereo di casa per 5-6 volte. Bello, bellissimo... sono in grande forma...

Enormi le due chitarre (menzione particolare per Thurston), pazzesca la batteria (col cazzo che a Bologna qualche anno fa aveva suonato così...) sottotono a mio avviso solo Kim Gordon, decisamente defilata anche per la presenza sul palco di un secondo basso (si mormora l'ex bassista dei Pavement) decisamente più in palla. Non ci sono state le hit... è vero (tipo Kool Thing, Death Valley 69, Youth Against Fascism...) ma alla fine non è molto importante.

Quello che importa è che dopo quasi 30 anni di musica i SY siano ancora in grado di dimostrarsi così vivi e bastardi. Tutti a lezione da loro, nessuno escluso.

8 commenti:

  1. Eravamo allo stesso concerto e manco lo sapevamo. Comunque è come se avessimo visto due concerti diversi. Io sono stato tutto il tempo defilato, fuori dalla bolgia delle prime file. Il concerto è passato senza sussulti nè emozioni. Un paio di volte ho sperato finisse subito. Per me i Sonic Youth sono finiti tempo fa. Vecchiaia sonica.

    p.s. sono molto affezionato alla fotografia che hai messo. Era su una copertina del mucchio di secoli fa quando anche loro erano giovani!

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  2. Paolo, grazie alla tua recensione ho scoperto qual'è il pezzo che mi ha fatto sussultare durante il concerto (ok, un' emozione c'è stata). "Jams Run Free" dilatato e con una sezione ritmica impressionante.

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  3. Rick... ma lo sai che il dubbio mi è venuto che ci fossi? ad un certo punto mi sembrava quasi d'averti visto... io ero nella zona dx un po' più avanti del bar (tipo 5-6 metri). Magari sei passato di lì per prenderti da bere...
    Un paio di volte hai sperato che finisse subito il concerto????
    Ma va là... patacca! suonato da Dio... erano in palla!.
    "Jams Run Free" è stato effettivamente uno dei pezzi migliori che hanno suonato...
    La foto sulla Piazza Rossa? me la ricordavo anch'io su qualche giornale, ma non mi ricordavo quale... Comunque è molto bella, concordo con te...
    Però è vero che l'ho scelta anche perchè se ne perendevo una orizzontale "la macchia" del sito investiva parte della recensione...
    LA MACCHIA AAAAAAAAAAAARGHHHH!!!

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  4. la macchiaaaaaaa! ma io non la vedo sta macchia! fammi una stampa dello schermo e mandamela. anche io ero sul lato destro proprio all'altezza del bar non ci siamo visti per un pelo!

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  5. ah ma c'ero anch'io Paolo, con tutti i "cadaveri a passeggio" al completo!
    a saperlo ci saremmo incontrati.
    va be', è stato il mio primo live dei Sonici.
    certo buon concerto, loro impeccabili, però l'entusiasmo è altra cosa.
    sì perchè mi sono sembrati soprattutto accademici,
    con pochissimo pathos.
    forse qualche sbavatura in più, qualche calvalcata improvvisata (e l'attimo iniziale del live sembrava andare in questa direzione) avrebbe dato più colore e passionalità.
    concordo su "Schizophrenia" come il momento più intenso della serata, oltre al prevedibile frastuono sonico finale.
    ma la sensazione di fondo è stata quella della classica band estera che arriva in Italia e si limita a fare il compitino.
    certo, visto che stiamo parlando dei Sonic Youth, si tratta di lezioni.
    poi l'acustica, la sciagurata acustica dell'Alcatraz.
    con la voce di Kim uscita intubata per tutta l'ora e mezza che sono stati sul palco, con i due bassi che non risucivano a distinguersi se non visivamente.
    e nei primi 4 pezzi la batteria era orribile, con un suono di rullante acuto, scordato, inascoltabile.
    col passare dei minuti la situazione è leggermente migliorata, ma mai più mi lascerò trascinare in simil postaccio.
    ormai a Milano ci stanno abituando a sentir male i concerti rock, in questa città non c'è più la minima cultura dei live.
    e il fatto che una band maestra del suono ne esca così penalizzata è emblematico, e scoraggiante

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  6. Incredibile...! eravamo tutti lì...! effettivamente potevo immaginare che qualche "cadaverico" andasse al concerto...
    Io all'Alcatraz ci sono stato altre due volte (Afterhours e Queens of the Stone Age)e effettivamente ho sempre sentito male. Ma con i SY ho sentito bene... mi sono fatto l'idea che è la posizione in cui ti metti a fare la differenza. Centralmente secondo me è un disastro, se stai sulle ali relativamente vicino alle casse secondo me migliora. Il concerto dei QOTSA l'ho passato a muovermi di qua e di là per capire dove stare e alla fine ho notato questa cosa.
    Poi è vero... all'inizio il rullante faceva cagare il cazzo ma un paio di minuti dopo avevano già sistemato abbondantemente, la batteria alla fine secondo me era decisamente ok. L'idea dei due bassi effettivamente non l'ho capita, molto spesso suonavano le stesse cose (leggermente più statica la Kordon in ogni caso).
    La voce? concordo sull'inascoltabilità dei pezzi dove alla voce c'era Kim, però quando cantava il marito era tutto ok...

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  7. "Se ne vadano affanculo... alla fine sono sommersi dai fischi e un sacco di persone (me compreso) fanno gesti assai eloquenti: "andatevene fuori dai coglioni, ci avete rubato 33 minuti della nostra esistenza".

    ahahahaha!!! molto realistica, come immagine!!!

    ALESSANDRA

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  8. ma poveri Golden Jookle Age :**(

    dai erano simpatici XD

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